giovedì 18 dicembre 2014

Aung San Suu Kyi

(Aung San Suu Kyi Yangon 19 giugno 1945)
La politica entrò nella vita di Aung San Suu Kyi già nei suoi primi anni di vita. Il padre infatti, che aveva negoziato l’ indipendenza della Birmania dal Regno Unito nel 1947, venne ucciso da avversari politici in quello stesso anno. La madre, anch’ essa impegnata in politica, diventò ambasciatrice in India nel 1960 e fu una delle figure politiche più rilevanti di quel periodo.Aung San Suu Kyi studiò a New York dove si sposò e lavorò per alcuni anni. Nel suo paese intanto il generale Saw Maung instaurava un regime militare.La svolta nella sua vita arrivò nel 1988 quando, tornata in Birmania per accudire la madre gravemente malata, fondò la “Lega Nazionale per la Democrazia” (27 settembre 1988). Ad un anno da questo avvenimento venne arrestata e condannata agli arresti domiciliari. Nel 1990 il regime militare chiamò il popolo alle elezioni: la Lega Nazionale per la Democrazia ottenne una vittoria schiacciante, Aung San Suu Kyi sarebbe diventata primo ministro ma i militari annullarono il voto e ripresero il potere. L’ anno successivo vinse il premio Nobel per la pace ed impiegò i soldi del premio per instituire il sistema sanitario birmano.
Nel 2002 , grazie a forti pressioni delle Nazioni Unite, le fu riconosciuta una maggior libertà d’azione in Birmania (Myanmar) ma il 30 maggio 2003 un gruppo di militari aprì il fuoco contro il suo convoglio uccidendo molte persone. Aung San Suu Kyi si salvò ma fu nuovamente condannata agli arresti domiciliari. Da lì andò aggravandosi la sua situazione di salute e per questo furono richiesti numerosi interventi e ricoveri.Nonostante continue pressioni da Nazioni uniti e Unione Europea gli arresti domiciliari le furono revocati solo il 13 novembre 2010, nel 2012 (il 1° aprile) ha ottenuto un seggio nel parlamento birmano ed il 16 giugno 2012 ha potuto finalmente ritirare il premio Nobel per la Pace.Nonostante questa grande donna la Birmania non è ancora un stato completamente libero ed il passato dittatoriale purtroppo pesa ancora sulle spalle di questa nazione.Il caso di Aung San Suu Kyi tuttavia ha attirato gli occhi nel mondo in questo paese portando alla luce i suoi problemi. Icona della pace e della non-violenza è diventata un simbolo della lotta per i diritti civili e politici.


“ Ciò che conduce l'uomo a osare e a soffrire per edificare società libere dal bisogno e dalla paura è la sua visione di un mondo fatto per un'umanità razionale e civilizzata. Non si possono accantonare come obsoleti concetti quali verità, giustizia e solidarietà, quando questi sono spesso gli unici baluardi che si ergono contro la brutalità del potere. ”

sabato 29 novembre 2014

La nostra buona scuola...

Domenica 9 novembre noi Giovani Democratici e altre associazioni ci siamo trovati per discutere a riguardo la riforma della scuola, per poi scrivere un documento da inviare al governo.
Ė stato un pomeriggio produttivo e interessante: abbiamo discusso molto per trovare dei punti in comune tra tutte le idee diverse. Ribadendo la proficuità della giornata e ringraziando tutti i partecipanti, pubblichiamo di seguito i punti più importanti:

-PIÙ ORE DI DIRITTO: in molte scuole non viene studiato, ad esempio in molti licei; riteniamo che sarebbe più che giusto iniziare lo studio di questa materia almeno dal triennio;
-EDUCAZIONE CIVICA: dovrebbe diventare nella vita dello studente un elemento essenziale in vista della formazione del cittadino;
-RELIGIONE:  andrebbe sostituita con un'ora di Ed.Civica;
-DIGITALIZZAZIONE: per noi è prioritario fornire tutte le scuole dell'adeguata dotozione, appianando le divergenze materiali e promuovendo un'opera di digitalizzazione e informatizzazione;
-SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO (MEDIA): sarebbe opportuno creare un collegamento di questo grado di istruzione con il biennio dell'istruzione superiore, al fine di consentire allo studente una migliore scelta dell'indirizzo di studio;
-DIRITTO ALLO STUDIO: deve essere garantita ad ogni studente la possibilità di fruire di ogni livello di istruzione, tenendo conto delle situazioni economiche personali, anche attraverso l'allargamento delle borse di studio;
-VERIFICA COMPETENZE INSEGNANTI: le competenze degli insegnanti dovrebbero essere verificate periodicamente per confermare la loro idoneità all'insegnamento.

martedì 25 novembre 2014

Peppino Impastato, il coraggio di opporsi...

A Peppino Impastato non piacevano affatto le idee mafiose. A Peppino Impastato non piaceva affatto la forte presenza di queste ultime nella sua famiglia, in quanto diversi parenti erano appartenenti alla mafia.
Fin da giovane si era opposto a questo e ne aveva pagato le conseguenze, essendo stato cacciato di casa dal padre.
Dopo questo episodio aveva avviato un'attività politico-culturale antimafiosa e non aveva mai abbandonato i suoi ideali, perché vi credeva fermamente e sarebbe stato capace di dare la vita per difenderli.
Così, del resto, finì la sua storia.
Ucciso per aver lottato contro la mafia, ucciso per aver provato a dare una voce a chi ogni giorno subiva attacchi intimidatori da gente mafiosa o a chi, semplicemente, aveva paura e capiva che la situazione era grave.
Aveva 30 anni e morì dilaniato dall'esplosione di una carica di tritolo, postata da un assassino inviato da Cosa Nostra, movimento di stampo mafioso-terroristico.
Quel 9 maggio 1978, però, spesso non viene ricordato come il giorno della morte di Peppino Impastato, ma del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro.
Ma noi, tutti, dobbiamo ricordarlo, affinché gli errori commessi in passato ci insegnino a non commetterli più, affinché la lotta contro la mafia non abbia mai fine, affinché tutti siano consapevoli di chi agisce indisturbato e agiscano loro stessi per fermarli, perché dove c'è speranza c'è vittoria, o meglio, dove c'è speranza nelle giuste cause, si può sempre vedere la vittoria.
Anche se forse la mafia non sarà mai sconfitta totalmente, abbiamo estremo bisogno di combatterla. Nonostante l’indubbia forza della mafia, non per questo dobbiamo rinunciare a farle guerra; in fondo fra Davide e Golia, certo non era favorito Davide. Però questi aveva l'ingegno e la forza, non fisica ma interiore, per sconfiggere anche il grande e potente Golia.
L'invito è, quindi, di ricordare Peppino Impastato e quanto ha fatto per tutti noi, ma anche di opporci a ciò che non è giusto e non far finta di niente perché magari non vi siamo direttamente coinvolti.
Combattiamo: almeno potremo dire di aver dato tutto per migliorare la situazione, almeno avremo dato tutto affinché la lotta antimafia non perda il suo valore e il suo significato.
-Pietro Possamai 
Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare..
Aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato..
Si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un'ideale ti porterà dolore..”


Dalla canzone “I Cento Passi” dei Modena City Ramblers

venerdì 21 novembre 2014

Ormai il progresso è ovunque...


Ormai il progresso è ovunque, la tecnologia ha colonizzato gli angoli più remoti della terra, e non smette di progredire.
Insieme all’elettronica è cresciuto anche internet: “Il Grande Fratello” di Orwell non si è mai avvicinato tanto alla realtà. Ognuno può sapere dove siamo, con chi siamo e cosa facciamo sempre e a qualsiasi ora.
Tutto questo grazie ai social network: piattaforme sociali virtuali che consentono alle persone di conoscersi parlare e condividere idee pensieri e foto. E questa sarebbe una cosa molto bella se non la si usasse a sproposito sostituendola alla vita reale. Questo avviene soprattutto tra i miei coetanei che con tutte le applicazioni e i social network che ci sono non hanno altro che l’imbarazzo della scelta.
Anche la politica ha “scoperto” quanto potenti possano essere i social network e quanta risonanza possano avere e ora anche internet è diventato un luogo di confronto e scambio di idee. Ogni partito ha il proprio sito e ogni parlamentare ha una pagina facebook sulla quale condivide le proprie idee.
Ormai su internet si fa qualsiasi cosa, dalle primarie on-line del M5S alle discussioni su cosa si meglio per il paese. La politica diventa sempre di più uno spettacolo e sempre meno concreta.
Anche in politica si può abusare di internet e spesso capita.
E siccome “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” spetta al singolo individuo capire come è meglio usare questi social network per evitare che si trasformino in un’arma a doppio taglio.
Davide Paolo Gardellin

venerdì 7 novembre 2014

workshop labuonascuola


#labuonascuola #workshop

Domenica 9 Novembre alle ore 15:00 vi aspettiamo al nostro primo evento della stagione invernale.
Con la collaborazione dei sindacati studenteschi abbiamo organizzato un workshop pomeridiano sulla riforma della scuola.
Il nostro obiettivo è scrivere un documento condiviso su #labuonascuola da inviare al governo


Programma
Saluti iniziali: Francesco Turra (GD Vicenza)

Videointervento di Maria Chiara Carrozza (ex ministro dell'istruzione)

Commento alla riforma
Greta Temporin (Rete degli Studenti Medi)

Enrico Grandi (GD Vicenza)

Divisione in gruppi e discussione

Relazione dai gruppi

Conclusioni Onorevole Giulia Narduolo (Partito Democratico)




sabato 1 novembre 2014

L'Europa per noi

Alle ultime elezioni Europee si era aperto un dibattito: restare o uscire dall'Unione Europea?
Ritengo che questo argomento coinvolga tutti noi Giovani, stà a noi scegliere come creare il futuro in cui vivremo. Premessa necessaria: sono fortemente pro-Europa e vorrei veder creati gli Stati Uniti d'Europa durante la mia vita (Sì, lo ammetto, sono un sognatore).
L'Europa è nata come una necessità, nel 1900,  il secolo più cruento della storia, che ha visto 2 guerre mondiali, entrambe conbattute in Europa, cittá sono state distrutte, un popolo è stato quasi sterminato.
Finalmente, la generazione dei nostri nonni ha iniziato uno dei più grandi progetti della storia, la costruzione di una comunità di popoli diversissimi tra loro con una solo cosa in comune: il territorio dell'Europa. Ora apriamo gli occhi, rendiamoci conto che viviamo tutti  liberi, studiamo insieme, lavoriamo insieme, purtroppo non abbiamo portato a termine questo grande progetto.
Ora tocca alla nostra generazione, saremo noi a decidere se si farà di tutto questo, se ricominciare a farci la guerra o unirci come un'unica identità.
-Enrico grandi 

martedì 28 ottobre 2014

Libertà e partecipazione

Piero Calamandrei raccontava questa storiella a proposito dell’indifferenza per la politica:


Due emigranti traversavano l’oceano su un piroscafo traballante.
Uno dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime e il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda a un marinaio: «Ma … siamo in pericolo?», e questo dice: «Se continua questo mare, il bastimento tra mezz’ora affonda». Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare, tra mezz’ora il bastimento affonda!». Quello dice: «Che me ne importa, non è mica mio!».


Questo breve apologo mette in luce quella che è l’essenza della nostra democrazia: la partecipazione. Una partecipazione che si è mutata, nel breve tempo, in indifferenza o in aperta ostilità, conducendo molta gente al distacco e al disinteresse nei confronti della politica. In verità, la nostra Costituzione e il nostro ordinamento ci invitano chiaramente ad utilizzare questa facoltà di scelta. L’articolo 49 recita così: tutti i cittadini hanno diritto […] a determinare la politica nazionale.

Che senso ha avere un diritto, e non utilizzarlo? Non equivale forse a non averlo?

Certo, facile accusare: più difficile è collaborare per proporre e costruire. Più difficile, perché così ci si assume la responsabilità di ciò che si è fatto, di ciò che si è costruito, senza poterla più addossare ad altri.

Questo solo può salvare il nostro Paese dal deficit di democrazia che si sta producendo: l’esercizio della libertà, che sta diminuendo parallelamente allo strisciare della crisi economica.
D’altronde, non lo diceva anche Gaber? “La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.

                                                                                                  di Francesco Turra


venerdì 24 ottobre 2014

Siamo tornati!!

CIAO A TUTTI!


Dopo un lungo periodo di riposo, ricominciano le attività del gruppo dei Giovani Democratici  della città di Vicenza!
Siete tutti invitatati a partecipare!

Le riunioni si terranno tutti i venerdì nella sede del centro in contrà Busato,22
Per maggiori informazioni (contatti)


Email: vicenzagd@gmail.com

Segretari:
-Francesco Turra: francescot94@gmail.com
-Enrico Grandi: enricograndi14@gmail.com