(Aung San Suu Kyi Yangon 19 giugno 1945) |
Nel 2002 , grazie a forti pressioni delle Nazioni Unite, le fu riconosciuta una maggior libertà d’azione in Birmania (Myanmar) ma il 30 maggio 2003 un gruppo di militari aprì il fuoco contro il suo convoglio uccidendo molte persone. Aung San Suu Kyi si salvò ma fu nuovamente condannata agli arresti domiciliari. Da lì andò aggravandosi la sua situazione di salute e per questo furono richiesti numerosi interventi e ricoveri.Nonostante continue pressioni da Nazioni uniti e Unione Europea gli arresti domiciliari le furono revocati solo il 13 novembre 2010, nel 2012 (il 1° aprile) ha ottenuto un seggio nel parlamento birmano ed il 16 giugno 2012 ha potuto finalmente ritirare il premio Nobel per la Pace.Nonostante questa grande donna la Birmania non è ancora un stato completamente libero ed il passato dittatoriale purtroppo pesa ancora sulle spalle di questa nazione.Il caso di Aung San Suu Kyi tuttavia ha attirato gli occhi nel mondo in questo paese portando alla luce i suoi problemi. Icona della pace e della non-violenza è diventata un simbolo della lotta per i diritti civili e politici.
“ Ciò che conduce l'uomo a osare e a soffrire per edificare società
libere dal bisogno e dalla paura è la sua visione di un mondo fatto per
un'umanità razionale e civilizzata. Non si possono accantonare come obsoleti
concetti quali verità, giustizia e solidarietà, quando questi sono spesso gli
unici baluardi che si ergono contro la brutalità del potere. ”